Il progetto di istituzione di un Suap metropolitano, inserito nel Piano Strategico Metropolitano PSM 2.0, nasce in risposta alle finalità istituzionali e alle funzioni che la “Delrio” pone in capo alle Città metropolitane: valorizzare e promuovere in modo ottimale le istanze e gli interessi provenienti dai territori e consentirne uno sviluppo strategico sotto molteplici punti di vista.
La progettualità del Suap metropolitano si colloca all’interno delle politiche di sviluppo economico e attrattività del territorio della Città metropolitana di Bologna, che attraverso l’Intesa generale quadro condivide con Regione Emilia Romagna l’esigenza di promuovere politiche di sviluppo in diverse aree di interesse e soprattutto di sostenere “politiche di sistema per favorire l’attrattività” attraverso azioni volte alla promozione del territorio, alla valorizzazione di nuove imprenditorialità, a processi di trasformazione di filiera, nonché di favorire iniziative volte all’attrazione di nuovi investimenti produttivi.
Il Suap metropolitano come strumento per l’attrattività e la promozione degli investimenti
Il Suap Metropolitano costituisce parte integrante del Servizio metropolitano per l’attrattività, che ha come obiettivo la promozione degli investimenti sia nazionali che internazionali e la messa in campo di una serie di attività finalizzate a rendere il territorio in grado di attrarre investimenti produttivi in modo sistematico.
In questa azione la Città metropolitana opera in stretta sinergia con l’intera filiera istituzionale e rappresenta il trait d’union tra attori istituzionali (Regione, Unioni di Comuni e Comuni) e rappresentanti del mondo produttivo e sociale.
Il Suap metropolitano nasce proprio dalla consapevolezza dei benefici, in termini di attrattività territoriale, che può produrre una maggiore semplificazione amministrativa, ed ha un fine specifico, vale a dire quello di contribuire al rafforzamento dell’attrattività del territorio, garantendo agli investitori maggiore certezza rispetto agli adempimenti burocratici e ai tempi di conclusione del procedimento.
Veste giuridica e ambito oggettivo: “grande investimento di carattere metropolitano
Il “SUAP metropolitano” – finalizzato a “rendere più efficace l’azione degli Sportelli Unici per le Attività Produttive ricompresi nell’area metropolitana di Bologna” – è concepito come unità organizzativa funzionale preordinata a gestire i “procedimenti cosiddetti di area vasta o strategici”, intendendo come tali i procedimenti “caratterizzati da un elevato impatto economico e produttivo”.

L’attività di Suap metropolitano si realizzerà mediante una “collaborazione funzionale” tra Città metropolitana e Comuni e Unioni di Comuni. L’istituto giuridico della “collaborazione funzionale” è perfettamente in linea con la Convenzione quadro per la collaborazione istituzionale fra Città metropolitana, Unioni e singoli Comuni dell’area bolognese, la quale richiama l’articolo 20 comma 1 dello Statuto della Città metropolitana –
rubricato “Forme di collaborazione tra città metropolitana e comuni” – che prevede esplicitamente, fra l’altro, che “ La Città metropolitana può stipulare accordi, convenzioni e altre forme di cooperazione e collaborazione con i Comuni dell’area metropolitana o le loro Unioni ai fini della organizzazione e gestione comune di servizi e funzioni”.
La definizione di “investimento di interesse metropolitano” è stata determinata prendendo come riferimento l’articolo 6 della L.R. 14/2014, nel quale sono cristallizzati i requisiti che gli investimenti devono avere per poter accedere agli accordi regionali di insediamento e sviluppo delle imprese.
Partendo da tali criteri ed adattandoli alla dimensione metropolitana, si è valutato che gli “investimenti di interesse metropolitano” dovessero essere caratterizzati da:
- “metropolitanità”, intesa come l’attitudine dell’investimento a collocarsi all’interno delle politiche di sviluppo della Città metropolitana di Bologna;
- una rilevanza sovra-comunale, intesa come la capacità dell’investimento di produrre i suoi effetti positivi non limitatamente al territorio del Comune direttamente interessato;
- un sensibile incremento occupazionale, che produca, anche indirettamente, effetti positivi non solo per il Comune interessato dall’investimento, ma anche per l’area metropolitana.
Suap metropolitano: come è strutturato e quali funzioni ha
Il Suap metropolitano si configura come un ufficio che opera in modo flessibile e orientato con il compito principale di facilitare i processi di
insediamento degli investimenti produttivi di carattere metropolitano, fungendo da pivot tra l’investitore e i vari attori, pubblici e privati, coinvolti nel processo. La sua operatività del Suap metropolitano si esplicita attraverso alcune azioni:
- Gestione di un tavolo di coordinamento preliminare, finalizzato a coordinare le azioni amministrative di tutti gli enti (Comuni, Unioni ed enti terzi) coinvolti nel processo insediativo;
- Attività di consulenza e di accompagnamento dirette alle imprese che hanno interesse a insediarsi o ad ampliarsi sul territorio metropolitano;
- Attività di supporto, formazione e indirizzo a favore dei Suap territoriali;
- Si prevede inoltre, nel caso i Suap territoriali non abbiano le risorse o le competenze necessarie per concludere nei tempi procedimenti amministrativi complessi, che i Comuni o le Unioni possano delegare la funzione Suap al Suap metropolitano, limitatamente agli investimenti di carattere metropolitano.
Le tappe percorse
Il processo di costituzione del Suap metropolitano ha avuto avvio con l’istituizione, nel 2018, di un Gruppo di Lavoro composto in prevalenza dai responsabili dei Suap territoriali e degli Uffici di Piano di Comuni e Unioni, organizzato in tre sottogruppi tematici di approfondimento.
Da maggio 2019 è stato aperto un dialogo con gli enti preposti al rilascio di
autorizzazioni/pareri necessari per l’insediamento delle attività produttive (ad es. ARPAE, ASL, Soprintendenza).
Il lavoro dei due tavoli discendono i ha portato alla stesura dei due accordi funzionali a dare avvio all’operatività del Suap metropolitano:
- il primo è un accordo tra la Città metropolitana di Bologna, le Unioni e i Comuni singoli che vi rientrano, con il quale si attiva il Suap metropolitano con l’impegno delle parti a collaborare per il suo corretto funzionamento;
- il secondo, è un accordo tra la Città metropolitana e i principali Enti terzi coinvolti nei procedimenti di Suap, con il quale le parti si impegnano a collaborare per il virtuoso funzionamento del servizio.
Conclusa questa fase partirà quella della sperimentazione vera e propria, per monitorare il corretto svolgimento delle singole fasi e del pre-procedimento ed, infine, si giungerà alla messa a regime del Suap metropolitano dedicato ai grandi investimenti di interesse metropolitano.
Elementi di trasferibilità agli altri contesti metropolitani
Alla base di qualsiasi valutazione sull’istituzione di Suap metropolitani sul modello che Bologna sta sperimentando vi è chiaramente la volontà politica, della Città metropolitana e dei territori in essa presenti di operare in sinergia, secondo una logica di esercizio multilivello delle funzioni.
Sul piano “tecnico” la trasferibilità del progetto non presenta particolari difficoltà, in ragione del fatto che i procedimenti autorizzatori di competenza dei Suap territoriali sono caratterizzati da una certa omogeneità normativa e, pertanto, l’azione di un Suap metropolitano nella fase pre-procedimentale, sia nella forma della conferenza di servizi preliminare, sia nella forma (più volatile) del modello consulenziale, potrebbe configurarsi con una certa facilità.
Inoltre, a fortiori, l’istituzione di un Suap metropolitano pare compatibile, astrattamente, con tutte le Città metropolitane, dal momento che la legge Delrio individua, tra le loro funzioni fondamentali, anche quella di “promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale, anche assicurando sostegno e supporto alle attività economiche e di ricerca innovative e coerenti con la vocazione della città metropolitana come delineata nel piano strategico del territorio”. Le Città metropolitane sembrano, proseguendo il ragionamento, “naturalmente” portate allo sviluppo e attuazione di progetti con tali caratteristiche.
Un discorso a parte riguarda, invece, le attività del Suap che intersecano i procedimenti urbanistici, data la peculiarità di questi ultimi e la previsione normativa, talvolta, di procedimenti “speciali”, non superabili con un accordo tra amministrazioni pubbliche. Su questo aspetto, l’analisi di trasferibilità non potrà prescindere dallo studio attento della normativa regionale, posta la competenza legislativa concorrente Stato- Regioni in materia di governo del territorio. In base alle scelte legislative regionali in materia di procedimenti urbanistici, lo spettro di applicazione del Suap metropolitano (e, in aggiunta, la possibile scelta tra il primo o il secondo modello) potrà variare anche sensibilmente.