L’organizzazione del governo locale e delle città metropolitane ha subìto una radicale trasformazione negli ultimi anni, ma è ancora in fieri. Vent’anni fa la Legge 142/1990, ha introdotto per la prima volta il concetto di Città Metropolitane nel nostro ordinamento; l’approvazione della Legge 56/2014 ha definitivamente istituito dieci Città Metropolitane (Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria) che hanno sostituito le rispettive Province ed sono entrate formalmente in funzione il 1° gennaio 2015. Ad esse si aggiungono le città metropolitane istituite con leggi delle Regioni a statuto speciale: Cagliari (che comprende un’area di 17 comuni), Catania, Messina e Palermo (i cui confini coincidono con quelli delle omonime province, che sostituiscono).
Le 14 città metropolitane comprendono quasi 1.300 comuni di differente dimensione demografica. La loro popolazione è complessivamente superiore a 22 milioni di abitanti, pari a oltre il 30% della popolazione nazionale.
Il rilievo delle città metropolitane in termini demografici, economici e sociali è stato da più parti e più volte evidenziato. Resta tuttavia da osservare come permangano differenze e squilibri nelle città metropolitane e tra le città metropolitane. Lo stesso Accordo di Programma evidenzia come “il modello insediativo delle città metropolitane risulta differenziato”, e come “permangono in alcune realtà livelli generali d’infrastrutturazione insufficienti rispetto al ruolo che tali città assumono”. I principali squilibri di natura sociale attengono al reddito e all’accesso ai servizi ed evidenziano un divario tra regioni dell’ex-obiettivo convergenza e obiettivo competitività, al quale si affianca un ulteriore divario tra centro e periferia in tutte le città metropolitane.
In considerazione di quanto osservato, il progetto Metropoli Strategiche, partendo dall’analisi dei fabbisogni dei contesti locali adotta una prospettiva nazionale, e definisce insieme alle 14 Città Metropolitane le azioni da portare avanti localmente, mantenendo una visione di crescita e apprendimento comune.