L’obiettivo iniziale di progetto con cui confrontarsi era l’accompagnamento della C.M. nei processi di pianificazione strategica, promuovendo politiche integrate di sviluppo su scala metropolitana. Due le azioni da intraprendere: una mirata allo sviluppo della capacità istituzionale e delle capacità organizzative per la gestione del PSM nelle diverse fasi, l’altra al miglioramento di una governance multilivello, volta a rafforzare l’identità del cittadino metropolitano” e promuovere processi partecipativi dal basso.
Obiettivi e fabbisogni
Il nuovo Piano Strategico della Città Metropolitana di Messina nasce con l’esigenza di esprimere una visione omogenea, che sintetizzi al suo interno la vocazione del territorio, le sue attese, le sue peculiarità e identità a partire dalle esperienze che hanno contribuito a determinarne il grado di coesione. E’ importante infatti che il nuovo processo valorizzi ed integri le diverse esperienze di programmazione e pianificazione a livello provinciale e territoriale (PTP, Patto per lo Sviluppo della CM, Piani d’ambito, strategie di sviluppo relative a Unioni di Comuni, GAL, GAC, Aree Interne, Distretti del Cibo, Reti, PIT, PIST, etc. ).
L’obiettivo era in qualche modo definire il “sogno” da perseguire e indicare gli spunti programmatici concreti che a questo sogno avrebbero dovuto dare attuazione.
Le attività messe in campo
Il lavoro ricognitivo e di analisi iniziale è stato sintetizzato in un documento conoscitivo di Diagnosi del Territorio, utile per far sì che, partendo da un’ampia ma frammentaria esperienza di pianificazione, si potesse giungere all’identificazione degli asset strategici sui quali innestare un disegno unitario seppure basato su una logica in qualche modo policentrica.
La vastità e varietà del territorio vede infatti la compresenza di macroaree nettamente diverse per situazioni oro-geografiche ed economico-produttive, spaziando dall’area dello Stretto (con interessi di carattere prevalentemente economico), al sistema costiero e ai poli di attrazione turistica (quali Taormina e l’arcipelago delle Eolie, che rappresentano anche emergenze di carattere storico archeologiche), al sistema Nebrodi (che include il più grande Parco Naturale siciliano ma punta anche e soprattutto sull’unicità del suo territorio racchiuso tra mari e monti e sulla forte identità fatta di storia, tradizioni, cultura, gastronomia, artigianato e produzioni tipiche di qualità… un vero e proprio microcosmo).
Il nuovo approccio in uno scenario di emergenza
II trovarsi improvvisamente e inaspettatamente catapultati in una dimensione di pandemia che ha bloccato il mondo con effetti catastrofici sull’economia e con l’esigenza per le istituzioni di riorganizzare in brevissimo tempo il modo di vivere e lavorare ad ogni livello, ha naturalmente creato la necessità di rivedere obiettivi e fabbisogni.
Oggi la Città di Messina si sta confrontando con la necessità di pensare rapidamente e in modo snello ad una strategia per così dire di adattamento, individuando alcuni elementi basilari e strategici che consentano di far ripartire la vita e l’economia.
Pertanto l’obiettivo in questa fase per la CM di Messina si concentra sul mantenere e rafforzare il contatto con i Comuni (già avviato nell’ambito del progetto con l’invio a inizio febbraio di alcuni questionari dai quali fare emergere in qualche modo i “desiderata”), ma con una consapevolezza nuova delle difficoltà e delle priorità nelle quali oggi ci si muove. Partono da i primi di maggio gli incontri con i comuni divisi per gruppi funzionali, da un lato, ad ascoltare i nuovi bisogni emersi e, dall’altro, a dare un supporto utile al rafforzamento delle competenze nella individuazione di risorse utili alla ripartenza e di quelle più strettamente progettuali attraverso la creazione di un tavolo progettuale di area vasta. Successivamente ci sarà un momento di condivisione unitaria di un documento aperto, che vedrà coinvolta la parte politica e quella tecnica, utile alla definizione di macro-ambiti e proposte operative per la ripartenza e la convivenza con il virus.